La luminosità della vita

Ho letto libri importanti e amato vedere film d’autore ma la maggior parte del mio tempo la spendo ad immaginare, anche perché i grandi autori spesso si sono persi nel lato oscuro della vita, che comunque è sempre meglio da contemplare che della mediocrità dell’intrattenimento, che propone come alternativa il vuoto. D’altro canto invece l’immaginazione mi dice la verità nella giusta misura e cioè che la vita è meravigliosa ma questa meraviglia è molto più difficile da cogliere del dolore e dell’oscurità. Tanto quanto siamo abituati alla luce del sole e solo i veri fotografi che ci lavorano sanno quanto è potente, siamo abituati alla meraviglia della vita e del mondo e spesso colpisce il nostro immaginario solo il male, fino a convincersi erroneamente che sia predominante.

Badret

La ricerca della verità, del significato più profondo della vita, spesso è un viaggio intrapreso attraverso i mondi creati da autori, scrittori e registi che hanno scelto di esplorare il lato oscuro dell’esistenza umana. È facile, immersi in queste opere, smarrirsi tra le ombre, concentrarsi sulla sofferenza e perdere di vista la complessità della meraviglia intrinseca alla vita stessa.

La lettura di libri significativi, la visione di film d’autore hanno indubbiamente plasmato una prospettiva unica sul mondo. Tuttavia, l’immaginazione, quella capacità di creare mondi propri, di riflettere, di vagare tra le idee, a volte sembra svelare una verità più equilibrata. Questa verità afferma che la vita, pur intrisa di meraviglia, sia più difficile da comprendere della sofferenza e dell’oscurità.

È come se fossimo abituati alla luce del sole e non riuscissimo a riconoscere la vera potenza della meraviglia che si nasconde dietro le sfumature della vita quotidiana. Come i fotografi esperti sanno cogliere la potenza della luce nelle loro immagini, siamo chiamati a scovare la meraviglia della vita che talvolta resta inosservata.

Non si tratta di negare il dolore o l’oscurità, ma di riconoscere la meraviglia nascosta tra le pieghe della realtà. È un invito a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la complessità e la bellezza della vita quotidiana, nelle piccole gioie, nei momenti di connessione umana, nelle emozioni autentiche.

Invece, spesso la nostra immaginazione viene influenzata in modo predominante dall’oscurità, quasi a convincerci che sia l’unica prospettiva predominante. È come se l’ombra avesse preso il sopravvento sulla luce, oscurando l’immaginario della meraviglia che dovrebbe predominare.

Eppure, c’è un equilibrio sottile tra la luce e l’ombra, tra la gioia e la sofferenza. La vita è una sinfonia complessa di sfumature, un intreccio di esperienze che va oltre il solo concentrarsi sul male. Riconoscere la meraviglia nascosta nella vita quotidiana è una sfida, ma anche un’opportunità per abbracciare la bellezza del mondo che ci circonda.

In conclusione, la meraviglia della vita è qualcosa di più sfuggente, di più difficile da cogliere rispetto al dolore e all’oscurità. È una sfida di prospettiva, un invito a esplorare l’essenza autentica della vita, oltre la superficie opaca che a volte domina il nostro immaginario. È riconoscere che la luce e l’ombra compongono un quadro più ampio, una melodia complessa che merita di essere compresa nella sua totalità.


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