I fast food della musica

Parliamoci chiaro, oggi nella musica è in corso la battaglia che in corso un po ‘in tutti gli altri settori. 

Da una parte coloro che producono un prodotto di qualità fatto con l’anima e nato dall’esperienza che cercano di diffondere questi valori e di non farli oscurare.

Dall’altro lato chi massifica il mercato e cerca di proporre un prodotto omologato, usa e getta e che ha tutto l’interesse a cercare di oscurare la musica non omologabile, massificabile e commerciabile, questa per loro rappresenta un ostacolo, piccolo o grande che sia, ai propri obiettivi di controllo e mercificazione, o un potenziale esempio di liberazione da un sistema chiuso globale del quale sono a buon punto della realizzazione (il 50% circa del mercato globale è in mano a 3 aziende). Ovviamente chi rappresenta il mainstream nella musica o anche negli altri settori non va a criticare o colpire direttamente gli artisti indipendenti o i produttori indipendenti di qualsiasi genere.. sarebbe un sintomo di debolezza, fa in modo che sia la massa di cui detiene purtroppo una buona parte di controllo attraverso il prezzo e il marketing agressivo a criticare o addirittura ad odiare dipingendo chi si autoproduce come uno sfigato che non c’è l’ha fatta (altrimenti si sarebbe proposto al mainstream) della serie esclude da qualsiasi possibilità umana il rifiuto per un certo sistema, zeppo di conflitti di interessi enormi, facendolo apparire la loro l’unica possibilità esistente. E invece il rifiuto, per natura umana, c’è ed è bello grosso da parte di molti, è sintomo di senso critico, voglia di libertà e verità (tutte cose che combaciano con la buona musica). Ci sono anche le possibilità, anche se non sono il “tutto ora e subito” delle meteore che si bruciano presto.  Non esiste, per fortuna, un’età un luogo, un percorso o un genere obbligatorio per produrre della buona musica se non nelle false regole di finanzieri o sistemi chiusi che cercano di speculare con la musica sul mercato, giocando sulle false speranze dei giovani, su modelli sempre più vuoti e quindi manovrabili.

Il conflitto è simile a quello del Fast-Food con colui che produce e commercializza prodotti alimentari propri, si gioca sul prezzo contro la qualità, sulla narrazione finta contro la vera trasmissione dei valori.

Badret

Nell’attuale panorama musicale si combatte una battaglia simile a quella che attraversa molti altri settori. Da un lato ci sono coloro che producono musica di qualità, plasmata dall’esperienza e dall’anima, e si sforzano di diffondere questi valori, proteggendoli dall’oscuramento.

Dall’altro lato, si trova chi mira a omologare il mercato, offrendo un prodotto usa e getta, spesso privo di anima e con l’obiettivo di oscurare la musica non omologabile e non massificabile. Questo secondo gruppo vede la musica “alternativa” come un ostacolo ai propri obiettivi di controllo e mercificazione.

Coloro che dominano il mainstream nella musica, così come in altri settori, evitano di criticare direttamente gli artisti indipendenti o i produttori autonomi. Piuttosto, alimentano un sentimento di disprezzo da parte del pubblico che, spesso guidato dal marketing aggressivo, considera gli autori indipendenti come “sfigati” che non hanno avuto successo nel mainstream.

Questo conflitto riflette il contrasto tra la qualità e l’omologazione. La musica indipendente rappresenta un rifiuto naturale di un sistema chiuso e monopolizzato da interessi economici enormi, ed è spesso un segno di senso critico, desiderio di libertà e verità.

La vera musica non è limitata da regole di genere, luogo o percorso prestabilito. Al contrario, si tratta di una libera espressione che sfugge alle regole imposte da sistemi chiusi e speculativi che manipolano le speranze dei giovani musicisti.

Questo conflitto può essere paragonato a quello tra il fast-food e il cibo preparato con cura: si scontrano il prezzo e la qualità, la narrazione artificiale e i valori autentici. È una lotta tra l’effimero e il duraturo, tra la manipolazione e la trasmissione autentica dei valori attraverso la musica.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *